Progetto Demos: "Dalla necessità alla Virtù"

IL MIO DIARIO - GIULIANOVA 24 MARZO 2030

racconto di pura fantasia

di Elisa Concetto

   Ciao, mi chiamo Luce. Strano nome, lo so. Ma i miei genitori lo hanno scelto per via di quel “tunnel”, da cui volevano tutti uscire, ed io per loro, così mi dicono ogni giorno, sono stata la loro “luce”.

   Sono una bambina di dieci anni. Da sempre abito e vivo nella mia casa, a Giulianova, città che in realtà conosco solo via immagini e Google Maps e dove ci sono tante altre case e famiglie come la mia. I miei genitori mi hanno raccontato che prima che io nascessi la vita era molto diversa. Io sono nata il 21 luglio 2020 e nel Marzo di quell’anno tutte le persone nel mondo hanno cambiato vita. Da quel momento non si usciva più per andare a lavorare, ma solo per fare spesa, (ora si fa tutto via App! e te la portano a casa!), per andare a comprare le medicine e.. non mi ricordo cosa altro. Insomma, un vero cambiamento! Anche i miei nonni, che non vivono con noi e che ho conosciuto solo via Skype, mi raccontano spesso che prima, tutto era diverso. Per cominciare quasi tutto si faceva fuori casa: giocare, andare a scuola, andare dai nonni, andare alle feste di compleanno e pure a comprare vestiti. Io non ho mai messo piede fuori dalla porta perché lì fuori c’è il virus, il Coronavirus, e quello uccide tutti.

   Io dopo essere nata, in ospedale, sono stata portata a casa in ambulanza da signori con tute bianche, cappucci e mascherine con occhialoni trasparenti, lo so perché hanno fatto le foto! Ero dentro una specie di campana, per non farmi prendere dal virus!

   La mia mamma mi ha detto che da quel giorno, è tornata a vedere la “luce” nella sua vita, ecco perché mi chiamo così! E che è stata la persona più felice del mondo, nonostante che la sua vita e quella di papà non fosse più quella di una volta e che la vita di tutta l’umanità non fosse più uguale.

   Io, mi sento felice. Sono praticamente nata a casa mia e tutto il mondo lo conosco via internet. E’ figo! Posso viaggiare dove e quando voglio! Conoscere bambini e bambine di qualsiasi paese, messaggiare o anche parlare.. ehmm, parlare con quelli italiani, con quelli stranieri, al massimo scambio qualche frase di inglese, ma lo sto studiando a scuola, con la mia maestra!

   La mia mamma, a volte, quando è un po’, come dice lei “nostalgicamente malinconica”, mi racconta che quando lei aveva la mia età, andava a scuola con il pulmino dove c’erano altri bambini del suo quartiere e ce n’era uno che gli piaceva tanto, ma che non era papà! Poi una volta arrivati a scuola, correndo come matti lungo il corridoio, dove ogni mattina la bidella Giuditta cominciava a urlare come una matta! Entravano in classe e facevano lezione. Alle 10:30 c’era la ricreazione uscivano fuori in cortile nelle giornate calde di primavera, dove giocavano ad acchiaparella, a nascondino oppure si sedeva con le sue compagne migliori sul muretto del recinto e mangiando il panino, preparato dalla nonna, incelofanato tra infiniti tovaglioli di carta per non far ungere i libri nella cartella, guardava da lontano il bambino che le piaceva e che giocava con gli altri maschi.

   Io non sono mai andata a scuola. La mia scuola è a casa, e lezioni le faccio nel soggiorno, sulla mia scrivania dove ho tutti i miei libri, quaderni, penne colori e ovviamente il mio computer. Ogni mattina alle nove, dopo la colazione e un paio di cartoni alla tv, mi collego con la mia maestra e gli altri della mia classe. La mia maestra, non è severa, sa spiegare, però è un po’ avara di voti, si chiama Tina, ma dice sempre che ci vuole un mondo di bene e che per lei siamo come dei figli acquisiti da lontano. L’anno scorso a Natale ha mandato a tutti un regalo: un album di fotografie. In realtà quando l’ho scartato ho chiesto a mamma cosa fosse quel libro dalle pagine vuote e appiccicose. Mi ha spiegato che ai suoi tempi le foto erano di carta e che si appiccicavano in questo libro che lei chiama dei ricordi. Non ho tanto capito perché la maestra ci ha regalato una cosa così. Io ho migliaia di foto sul mio computer, e in realtà, non le vado a guardare quasi mai. Però ho ringraziato la maestra e le ho promesso che mi sarei fatta aiutare da papà a stampare qualche foto preferita e che avrei riempito l’album.

   Comunque, scuola a parte, le mie giornate sono molto impegnate. Il lunedì ho il tutorial di danza con la maestra Ilenia. Ora stiamo lavorando sulle punte. Mio papà, in accordo con gli altri condomini, ha creato una palestra sotto dove prima del Coronavirus, c’erano i garage delle macchine. Hanno creato delle sale, come si dice, polifunzionali, dove facciamo le nostre attività. Ogni sala ha un maxi schermo collegato ad internet e da quello ci colleghiamo con l’insegnante di danza o con la catechista, nell’altra sala dove facciamo catechismo o lezioni di inglese. Insomma, non ho tanto tempo libero. Tranne il giovedì, pomeriggio, che ho dedicato a mia zia, la sorella di mia mamma. Lei vive a Teramo, non ci siamo mai viste di persona, ma ci colleghiamo praticamente da sempre! È la mia migliore amica! A lei racconto tutto, mi consiglia quando devo comprare un vestito, o scegliere delle scarpe, ci colleghiamo e guardiamo i vari siti shopping! Mia madre, ha il terrore quando sa che sto con zia! Le faccio sempre spendere tanto!

   Insomma, ho una vita molto piena. Anche se non ho mai fatto il bagno al mare, toccato la sabbia, o non sono mai andata in pizzeria a mangiare la pizza coi nonni, oppure al cinema a vedere un film, o ad un concerto della mia cantante preferita. Mia mamma e mio papà mi hanno promesso che quando troveranno la cura per il Coronavirus, mi faranno fare tutte queste cose. A me, in realtà non mancano. Non mi manca niente, ho i miei genitori, la mia casa, il mio computer e zia.. non so se quello che c’è lì fuori mi piacerebbe. Forse, tra le tante cose che vorrei vedere davvero è.. un tramonto. Vedere da lontano il sole che scende e che fa cambiare il colore al cielo. Questo si, mi piacerebbe. Ma in fondo, non può mancarmi ciò che non conosco.

Per adesso continuo la mia vita e le mie cose, e se un domani, il mondo cambierà e le persone torneranno fuori.. allora anch’io cambierò e comincerò fuori, la mia nuova vita.

   Ciao Ciao, Luce


  pubblicato il 25/03/2020
  Elisa Concetto,

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