La politica come fraternità: per il centenario di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari

La politica come fraternità: per il centenario di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei Focolari

di Fiammetta Ricci

    Il 2020, precisamente il 22 gennaio, segna i cento anni dalla nascita di Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari e figura carismatica del XX secolo che, con il suo pensiero e la sua azione in favore della fraternità e della pace, ha lasciato un’eredità diffusa in tutto il mondo.

    Per celebrare questo anniversario è stata scelta una frase molto significativa: “Celebrare per incontrare”. Si tratta infatti non di ricordare con nostalgia una vita ed una realtà passata, ma un modo ancora più forte di incontrarle oggi la sua persona e tutto ciò che è nato di straordinario nel mondo grazie al suo impegno e alla sua fede in Dio ma anche nell’umanità: circa 2 milioni di persone di persone in tutto il mondo, aderenti o collaboranti con il Movimento dei Focolari si spendono per un mondo più unito e in pace, nei movimenti economici, politici e culturali nati dalla sua spiritualità, come l’Economia di Comunione o il Movimento Politico per l’Unità, attraverso centinaia di progetti sociali, ambientali e umanitari che contribuiscono a un mondo più fraterno e giusto.

   Tra le numerose manifestazioni per il Centenario della nascita di Chiara Lubich, (convegni, mostre e meeting di vario genere che si stanno tenendo in tutta Italia e nel mondo, e continueranno anche nei prossimi mesi), quello tenutosi presso il Centro Mariapoli di Cadine (Trento) il 25 gennaio scorso ha avuto come ospite d’onore il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha posto in evidenza come l'unità e la fraternità non ammettono pregiudizi. Il concetto di unità rappresentato dalla vita e dagli insegnamenti della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, "non si esaurisce nell'ambito della Chiesa". L'unità, ha detto Mattarella "si traduce in fraternità verso tutti gli altri, a cominciare da chi ci sta più vicino, cosa che talvolta è la più difficile. E senza pregiudizi né barriere perché la fraternità è valore universale che non ammette confini o distinzioni. Chiara Lubich considerava fraternità come una categoria politica", ha ricordato il Presidente della Repubblica. Per il Capo dello Stato Mattarella: "La fraternità è anche un elemento politico, un motore di benessere".

    Il capo dello Stato ha colto un punto focale del messaggio di Chiara Lubich, e nello specifico, dell’impegno portato avanti dal Movimento Politico per L’Unità, da lei fondato, e cioè che le nostre democrazie hanno bisogno di riscoprire e vivere il senso di fraternità: un valore ed un impegno che intrama di sé anche la nostra Costituzione, che è possibile condividere con tutti, anche con coloro che non hanno incontrato alcun Dio, o che si ritengono ancora alla ricerca, o che vogliono impegnarsi per migliorare questo mondo, rendendo migliori i rapporti tra le persone, ed in primis, rendendo migliori noi stessi.

    Senza fraternità rischiamo di essere esposti al dominio dei soli interessi, rischiamo di non avere la forza per superare le disuguaglianze che sono crescenti, di impedire la legge del più forte e ci sarebbe solo l'individualismo". Mattarella ha citato le parole di Chiara Lubich nei consessi internazionali, sul significato della fraternità come quelle pronunciate in occasione di un incontro a Stoccarda, nel 2004: "Espressione della fraternità in politica è amare la patria, quella altrui come la propria. La più grande dignità per l'umanità sarebbe infatti quella di sentirsi un solo popolo, arricchito dalla diversità di ciascuno e per questo custode, nell'unità, delle differenti identità".

    Ma questo “amore” di cui parla Chiara non è un sentimento sdolcinato, emotivo, intimistico o moralistico; è un essere operatori di pace, di dialogo, di giustizia, di ascolto, di accoglienza, di verità, di condivisione dei bisogni di ogni ultimo. E’ un “fare” concreto, semplice ma, al tempo stesso, rivoluzionario.

    Ho conosciuto Chiara Lubich ed il suo straordinario carisma, che già dagli anni 50 si declinava fortemente come dialogo ecumenico tra le religioni e tra le culture, come momento decisivo per la pace: si può essere forti pur essendo aperti agli altri. Si può essere molto forti pur essendo miti e aperti alle ragioni degli altri, senza rinunciare alla nostra ma confrontandola alla luce del rispetto e della fiducia reciproca.

    Guardando alla politica e alla società del nostro tempo forse queste possono sembrare prospettive poco realistiche, belle ma non concretizzabili.

    Eppure si moltiplicano iniziative, progetti, cooperazioni ispirati al carisma di Chiara Lubich e del Movimento dei Focolari, nel saper guardare oltre i confini di ogni genere; nel mettersi al servizio della comunità nei suoi bisogni materiali e immateriali, come ogni buona cittadinanza democratica dovrebbe fare, nell’ invitarci all’impegno con gli altri e per gli altri, in vista di un bene comune prezioso nelle nostre case, come nelle nostre città e nelle nostre nazioni.

    Ogni autentica cultura democratica porta in sé questi semi, che devono diventare frutti, che a loro volta disseminino altri semi di contrasto alla violenza, alla rassegnazione, all’omertà, alla mistificazione, all’isolamento e alla sopraffazione.

    Il Movimento Politico per L’Unità si impegna su questo terreno, che si presenta scivoloso ma sul quale camminiamo con un baricentro saldo, non c’è futuro per la democrazia, e per l’umanità tutta, fuori o lontano da un comune senso di fraterna convivenza e collaborazione nella vita su questo pianeta.

    C’è sempre speranza e straordinaria possibilità di cambiamento se ci apriamo all’incontro con l’altro, con ogni altro e siamo disposti reciprocamente a costruire ponti, opportunità, riconciliazione e riscatto umano, sociale e spirituale.


  pubblicato il 31/01/2020



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